Saturday, September 7, 2013

Valerio Massimo Manfredi in Birmingham, Michigan -March 22

Il scrittore famoso, Valerio Massimo Manfredi era a Birmingham, MI. lunedì, il 22 marzo, a 6:30 PM al Townsend Hotel, 100 Townsend Street, Birmingham, MI. 48009. Lui ha scritto multi libri che sono trasformati in film, come- The Last Legion, o Alexander (la versione televisiva). Lui ha recentemente scritto Li Idi de Marzo (su Giulio Cesare) e anche un libro sulla tomba dell'Alessandro. Il mio libro preferito, scritta da lui, e il romanzo Cimeria, un libro 'thriller' sul un mostro mitologico che abita un museo dei Etruschi.

LA VIOLENZA NEL GIALLO


Il tema della violenza si trova in molti gialli. Perché il giallo, d’abitudine, era centrato attorno al delitto (o delitti) misterioso o criminale. Il diletto implica una violenza contro una o più persone, o contro le cose che appartengono a qualcuno. Un delitto senza violenza può essere commesso ( le bijou del sultano è rubata), ma non sarebbe interessante per un lettore d’oggi se il pericolo o la minaccia della violenza non fosse presente nel racconto. Nei gialli classici di Agatha Christie le vittime sono ammazzate con l’arsenico o in modo freddo con sottigliezza; tutto il contrario dei fatti sanguinosi che si vedono in Profondo Rosso. Si può visualizzare una gradazione graficamente espressa in gradi o in quantità misurata che va da poca violenza o una violenza sottilizzata come nei romanzi di Conan Doyle verso i romanzi di Thomas Harris, con i cannibali che uccidono in serie,- come Hannibal Lector.
Ho amato molto il romanzo di Sciascia A ciascuno il suo, un libro dove le scene della violenza occupano a pena qualche linea di testo. I film di culto e d’orrore sono diversi (per esempio El Topo di Joderowsky, o Throne of blood di Kurasawa). La gente ha bisogno di guardare il sangue e diverse forme di violenza per avere paura e per avere l’esperienza dell’emozione forte. Io non sono contro la violenza nel romanzo se contribuisce al racconto. Per esempio, le sette morti nel Il nome della rosa hanno un senso per lo sviluppo del romanzo di Eco. Penso anche al romanzo giallo/storico Il fuoco greco scritto da Luigi Malerba, per descrivere un’epoca violenta, durante la Corte di Bisanzio: l’autore ha ricreato un mondo brutto con la sua finzione immaginativa. I romanzi gialli classici sono diversi delle opere di autori moderni come Niccolò Ammaniti ( Io non ha paura; Fango; Ti prendo e ti porto via; e il più violento- Come Dio commando). La lettura degli autori come Sciascia, Marco Vichi (con la serie “Un’indagine del Commissario Bordelli”), Fruttero & Lucentini (La donna della domenica, ...A che punto è la notte), Simenon ( la serie di L’inspecteur Maigret), e Camilleri sono autori che preferisco per la qualità della scrittura e per il divertimento. Per me, la soluzione degli intrighi e la pista dell’investigazione sono più importanti della brutalità del delitto.
Ma di volta en volta devo confessare che amo leggere un po’ di libri più violenti come- Wu Ming (Manituana), Valerio Massimo Manfredi (Chimaira, ..Lo scudo di Talos,), Evangelista ( Black flag, ...Emmerich, l’inquisitore ) e Fred Vargas (tradotto in italiano). Forse, l’azione e la rapidità della lettura contano per qualche cosa. Quando il racconto è buono è difficile d'arrestare da leggere. Con i gialli, io sono curioso da vedere la fine del libro per scoprire tutti i fatti sul delitto e i risultati dell’investigazione. Il filosofo Rene’ Girard ha scritto sull'associazione fra la violenza e la sacralità. Per lui de religioni erano formate dei riti sacrificali, un tipo di violenza organizzata dalla comunità. Per lui il sistema moderno della giustizia è un’evoluzione del concetto del sacrificio violento. La capra espiatore ha la funzione di “espiare” la colpa della società. La pena di morte, la tortura e la carcerazione sono le forme moderne della violenza comunitaria che sono amministrate per i giudici, un potere aperto all'abuso secondo Sciascia. Insomma la violenza è uno aspetto della cultura nascosta nell’origine oscura e nei miti antichi dell’umanità. Nascosta, ma ancora presente oggi specialmente con la pena di morte.
Il ruolo della violenza nei gialli è da cattura l’attenzione del lettore ma anche di provocare un senso d’indignazione e creare un’emozione forte. Quando il criminale è scoperto e il delitto è risolto noi abbiamo un senso di successo. Identificammo con il vincitore, il detective. Noi siamo maestre della situazione. Nella vita reale il mondo è diverso è la violenza esiste e non è una finzione. Si può essere la funzione del giallo di compensare con l'imaginazione per i fatti troppi brutali del mondo. Buona lettura!