Thursday, April 30, 2009

Qual e’ il ruolo della letteratura poliziesca nel mondo contemporaneo?

Questa è la domanda a cui stiamo provando a rispondere durante tutto il semestre: perché la letteratura poliziesca? Se pensiamo a tutti gli autori, a tutte le critiche, e a tutti i film che abbiamo visto in classe ci fa riflettere su tutti i temi che abbiamo discusso, e ce ne sono tanti! Soprattutto la letteratura poliziesca e’ un modo per gli artisti a criticare la società in un modo sicuro, con la possibilità di seguire diversi percorsi artistici.

All’inizio del semestre c’erano due critici importanti, Benedetto Croce e Antonio Gramsci, che hanno divulgato chi sono gli artisti. Era Benedetto Croce che ha chiesto: a cosa serve la letteratura? Ha concluso che l’arte è fatta solo dagli uomini di genio e che la cosa più importante quando si considera l’arte è la forma estetica. Ma è vero, dopo tutto quello abbiamo letto e visto? Secondo me un po’ si. Profondo Rosso era un po’ concentrato sulla forma estetica con la presenza del sangue in un modo artistico. Fino a che punto è importante la forma estetica? Anche Gadda era veramente ossessionato con la sua forma sopratutto con la passione per le cose non non essenziali della vita. Le sue digressioni e le sue descrizioni dei diversi campi di conoscenza sono diventati una forma di arte e hanno superato l’importanza della struttura del libro. Guernica di Carlo Lucarelli ha trasformato letteratura in arte estetica con poesie, storia, e le parole descrittive. Ecco un esempio che abbiamo letto in classe che crea un immagine mentale come se vedessimo un film o stessimo dentro un quadro: “Veniva incontro a loro un altro gruppo di soldati con la baionetta in canna e in testa una bandiera con la stella, e questi e quelli io li vedevo deformati dalle gocce, distorti, alti e stretti, o gonfi come rospi.” Questi tre autori avevano diverse idee su che cose è la forma estetica e sull’effetto che ha sui lettori: le immagini profonde, le piccole cose della vita, parole descritte come spiega arte e la combinazione di arte e storia. Viviamo nel mondo contemporaneo con internet, televisione, telefonini--immagini da tutte le parti. In questo mondo è più importante la forma estetica per invocare emozioni nel mondo dei libri gialli?

Poi ho pensato a Gramsci e mi sono ricordata la citazione che appare sul nostro programma di studio: “Se si puo parlare di intellettuali, non si puo parlare di non –intellettuali, perche non-intelletuali non esistono….ogni uomo, infine, all’infuori della sua professione esplica una qualche attitiva intelletuale è cioe’ un “filosofo,” un artista, un uomo di gusto, partecipa di una concezione del mondo, ha una consapevole linea di CONDOTTA MORALE, quindi contribuisce a sostenere o a MODIFICARE una concezione del mondo, cioe’ a suscitare NUOVI MODI DI PENSARE.” La questione degli artisti intellettuali in combinazione con romanzi polizieschi è una questione a cui abbiamo provato a rispondere durante questo semestre studiando diversi autori: Sciascia, Camilleri, Gadda per nominarne alcuni. Noi come lettori aspettiamo un’ investigazione dove si trova il colpevole delinquente e l’investigazione risolta in un percorso lineare e razionale con la giustizia e con la punizione giusta. Il nostro mondo comtemporaneo non funziona così pero’ e quindi perché aspettiamo che la finzione sia cosi? Quasi tutte le cose che abbiamo letto non avevano questa fine soddisfacente dove dopo diremmo hanno vinto i migliori! Hanno preso i delinquenti! Invece autori come Sciascia e Camillieri hanno descritto i romanzi senza fine e testimoni poco cooperativi che sanno qualcosa del delitto pero’ non dicono niente. Ci serve un intellettuale per esprimere, o per capire, la scusa per scrivere ? No, un lettore medio, come voleva Sciascia, capisce che il mondo non funziona quindi fa vedere che c’è un problema. Un lettore medio e un autore medio: che ne pensate? È vero che i romanzi polizieschi sono un modo per criticare soprattutto l’ideologia e l’inattività della società, un modo per provare a cambiare i problemi e i diversi sistemi?

Wednesday, April 22, 2009

La violenza nel giallo

Il tema della violenza si trova in molti gialli. Perché il giallo, d’abitudine, era centrato attorno al delitto (o delitti) misterioso o criminale. Il diletto implica una violenza contro una o più persone, o contro le cose che appartengono a qualcuno. Un delitto senza violenza può essere commesso ( le bijou del sultano è rubata), ma non sarebbe interessante per un lettore d’oggi se il pericolo o la minaccia della violenza non fosse presente nel racconto. Nei gialli classici di Agatha Christie le vittime sono ammazzate con l’arsenico o in modo freddo con sottigliezza; tutto il contrario dei fatti sanguinosi che si vedono in Profondo Rosso. Si può visualizzare una gradazione graficamente espressa in gradi o in quantità misurata che va da poca violenza o una violenza sottilizzata come nei romanzi di Conan Doyle verso i romanzi di Thomas Harris, con i cannibali che uccidono in serie,- come Hannibal Lector.
Ho amato molto il romanzo di Sciascia A ciascuno il suo, un libro dove le scene della violenza occupano a pena qualche linea di testo. I film di culto e d’orrore sono diversi (per esempio El Topo di Joderowsky, o Throne of blood di Kurasawa). La gente ha bisogno di guardare il sangue e diverse forme di violenza per avere paura e per avere l’esperienza dell’emozione forte. Io non sono contro la violenza nel romanzo se contribuisce al racconto. Per esempio, le sette morti nel Il nome della rosa hanno un senso per lo sviluppo del romanzo di Eco. Penso anche al romanzo giallo/storico Il fuoco greco scritto da Luigi Malerba, per descrivere un’epoca violenta, durante la Corte di Bisanzio: l’autore ha ricreato un mondo brutto con la sua finzione immaginativa. I romanzi gialli classici sono diversi delle opere di autori moderni come Niccolò Ammaniti ( Io non ha paura; Fango; Ti prendo e ti porto via; e il più violento- Come Dio commando). La lettura degli autori come Sciascia, Marco Vichi (con la serie “Un’indagine del Commissario Bordelli”), Fruttero & Lucentini (La donna della domenica, ...A che punto è la notte), Simenon ( la serie di L’inspecteur Maigret), e Camilleri sono autori che preferisco per la qualità della scrittura e per il divertimento. Per me, la soluzione degli intrighi e la pista dell’investigazione sono più importanti della brutalità del delitto.
Ma di volta en volta devo confessare che amo leggere un po’ di libri più violenti come- Wu Ming (Manituana), Valerio Massimo Manfredi (Chimaira, ..Lo scudo di Talos,), Evangelista ( Black flag, ...Emmerich, l’inquisitore http://www.eymerich.com/ ) e Fred Vargas (tradotto in italiano). Forse, l’azione e la rapidità della lettura contano per qualche cosa. Quando il racconto è buono è difficile d'arrestare da leggere. Con i gialli, io sono curioso da vedere la fine del libro per scoprire tutti i fatti sul delitto e i risultati dell’investigazione. Il filosofo Rene’ Girard ha scritto sull'associazione fra la violenza e la sacralità. Per lui de religioni erano formate dei riti sacrificali, un tipo di violenza organizzata dalla comunità. Per lui il sistema moderno della giustizia è un’evoluzione del concetto del sacrificio violento. La capra espiatore ha la funzione di “espiare” la colpa della società. La pena di morte, la tortura e la carcerazione sono le forme moderne della violenza comunitaria che sono amministrate per i giudici, un potere aperto all'abuso secondo Sciascia. Insomma la violenza è uno aspetto della cultura nascosta nell’origine oscura e nei miti antichi dell’umanità. Nascosta, ma ancora presente oggi specialmente con la pena di morte.
Il ruolo della violenza nei gialli è da cattura l’attenzione del lettore ma anche di provocare un senso d’indignazione e creare un’emozione forte. Quando il criminale è scoperto e il delitto è risolto noi abbiamo un senso di successo. Identificammo con il vincitore, il detective. Noi siamo maestre della situazione. Nella vita reale il mondo è diverso è la violenza esiste e non è una finzione. Si può essere la funzione del giallo di compensare con l' imaginazione per i fatti troppi brutali del mondo. Buona lettura!