Thursday, February 5, 2009

Perche' e` importante che il detective risolva il caso?

Come lettori della letteratura poliziesca, anticipiamo le trame intriganti e le conclusioni giuste. Credo che il detective sia importante perché è cruciale che il caso non rimanga aperto: trovare un colpevole è nell'interesse della comunità (ed in un certo senso, anche nel nostro). È importante che il detective risolva il caso ma soprattutto è importante che noi come lettori risolviamo il caso perché ad un certo punto anche noi diventiamo il detective e non facciamo a meno di pensare a quello che resta nelle pagine successive.
All’inizio del libro “A Ciascuno il Suo” di Leonardo Sciascia abbiamo tutti le stesse domande; “Chi ha mandato la lettera alla farmacista? Che ha fatto la farmacista per meritarsi la morte?”. I lettori della letteratura poliziesca giocano due ruoli, uno passivo e uno attivo. Assumiamo la responsabilità di detective quando ci facciamo queste domande, ovvero, un ruolo attivo. E allora, diventa importante senz’altro per noi risolvere il caso. Arrivato a questo, allora, perché è importante per noi e per il detective arrivare ad una soluzione? Secondo me è una questione di premiarsi. Come il detective abbiamo bisogno di giustificare la fatica messa per arrivare alla conclusione o la risoluzione del caso. Qual è il premio? La sensazione di tranquillità…un cervello senza preoccupazioni. Siccome non facciamo fatica come il detective ad arrivare alla risoluzione, assumiamo un ruolo passivo come lettori in quanto noi ci impegniamo solo nella letteratura.

Dall’altro lato, c’è la tendenza prettamente umana di non poter fare a meno di coinvolgersi negli affari degli altri o in questo caso, negli affari delle vittime. Ed è anche per questo motivo che i lettori non riescono a mettere giù i libri. L’investigatore ci serve perchè fa tutto il lavoro, cioè investiga e interpreta le situazioni, insomma è un tipo di “sistema nervoso centrale” nel corpo del romanzo.
Abbiamo bisogno dell’investigatore perché è con lui che dobbiamo arrivare alla fine ed è lui che ci porta alla risoluzione. Siccome è tramite lui che riusciamo ad arrivare alla fine, c’è un altro aspetto significativo della capacità intellettuale del detective di risolvere il caso, cioè è importante che lo risolva perché sennò, fallisce, e falliamo anche noi. Ma dai, leggeresti un romanzo se alla fine ti fa sentire un fallimento?

4 comments:

  1. Buona post, Nora, Ma c'è anche il caso del criminale simpatico, penso al Jean Valjean nel romanzo, I miserabili, e anche Le Comte de Monti-Christo, Robin Hood (persone non amava il sheriff of Nottingham),Ned Kelly, Bonnie and Clyde, Fantomas, Arsene Lupin e Patty Hearst; tutti criminale più o meno simpatetici e tutti meno noiosi che i poteri del giudice. Si tu legge il fin da A ciuscuno il suo, troverai che il professore (investigatore) ha fallito e ha pagato caro per la sua indicrezione. Meglio lui che noi, era il sentimento degli altri- "Era un cretino" ha detto don Luigi. ciao, Robert Q. Hyde

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  2. Ci sono molte ragioni che invitano i lettori a leggere i libri gialli, i libri polizieschi e i romanzi criminali. Ma secondo me il
    motivo unico che è in comune a tutti i lettori è il sentimento finale che cerchiamo alla fine di ogni libro. Cerchiamo un sentimento di fallimento? Oppure cerchiamo un sentimento di soddisfazione? Vogliamo essere l'assassino, oppure vogliamo essere il detective che risolve il
    caso?
    Io preferisco essere il detective, l'investigatore che risolve il problema e trova l'assassino. Soltanto in questo modo riesco a sentirmi attiva mentre leggo il libro, e cerco di trovare una soluzione al problema in modo tale che il libro finisce in un modo chiaro e sicuro. Non mi piacciono i libri aperti, cioè quelli dove la fine
    non è chiara e lasciano la soluzione all'interpretazione soggettiva
    del lettore.
    Infatti quando penso ad un film, un libro, o qualunque materiale che ha una situazione di incertezza sul risultato finale ho un sentimento di dispiacere perchè so che questi libri non hanno una soluzione. Ed in questo modo rimangono i miei pensieri di dubbiosità, mentre invece preferisco trovare la soluzione ed avere una conclusione definitiva.
    Io dico sempre: se non c'è una conclusione, c'è una storia davvero? Non credo......perchè la conclusione è la ragione per cui leggere una storia, è il motivo per cui leggere un romanzo poliziesco o un libro giallo, è la motivazione che ci spinge a diventare investigatori e a risolvere il caso.
    Molti scrittori definiscono i libri gialli come libri intriganti, libri con suspance e libri da cui è difficile staccare gli occhi.
    Questi scrittori hanno ragione, e sicuramente la loro ragione giustifica il fatto per cui tanti lettori si appassionano dei libri
    gialli. Anche io, da quando è iniziato questo corso, sto scoprendo questi aspetti che non conoscevo dei libri gialli e mi sto
    appassionando sempre più!

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  3. Quello che hai scritto e' molto interessante. Sono s'daccordo con te riguardo alla tendenza umana di coinvolgersi negli affari degli altri. Per cio', abbiamo un professore, neanche un investigatore, che s'immischia in questo caso per motivi di vera curiosita'. Secondo me, pero', la mentalita' Siciliana contraddisce in un certo senso questa nozione che hai menzionato. L'idea di non vedere ne' sentire quello che succede intorno a questo piccolo paese puo' significare che la gente non puo' permettere di coinvolgersi per la propria sicurezza. Allora, come ha appena concluso il commento, Roberto, Lorana e' un cretino!

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  4. Ciao Nora, hai sollevato tante domande interessante. Quando leggiamo questa genere, troviamo sempre una fine felice, oppure una fine completa. Sappiamo che gli autori di questa genere scelgono, preventivamente, un delitto e un criminale su cui fissarlo. Quindi, quasi tutto di questi racconti hanno una fine felice e completa. Si puo’ dire che questa genere e’ una fantasia, non realta’, si? In realta’, tante volte, il delitto non e’ risolto. In realta’, l’investigatore non e’ un investigatore privato, e’ un dei carabinieri. Pero’, in ogni senso pratico, questo modo di letteratura e’ divertente e può invocare felicita’ o eccitazione.

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